Meraviglie in Thailandia – Ayutthaya e Bangkok

Ciao a tutti!
Eccomi qui, dopo una lunghissima attesa (scusatemi davvero) a raccontare la mia ultima avventura, conclusasi poche settimane fa, quindi fresca fresca. È ora di partire per la Thailandia!
Ready, set, go!

10 giorni di Buddha e templi (e pad thai)


PIANIFICAZIONE

Essendo un viaggio più lungo e complesso rispetto agli altri che ho riportato in questo blog, ho pensato che vi potrebbe interessare qualcosa in piú riguardo la pianificazione.
- VOLI
Dopo aver perso un po’ di tempo per scegliere la giusta destinazione, abbiamo prenotato il volo solo 3 mesi e mezzo prima. Abbiamo trovato un volo abbastanza conveniente con Oman Air, da Malpensa con scalo a Muscat e destinazione a Bangkok. Prenotandolo su Expedia, ci veniva a costare 400 euro con le prime due notti a Bangkok incluse. In piú, Expedia ora da la possibilitá di raccogliere punti ad ogni prenotazione effettuata, spendibili successivamente in altri viaggi. Quindi, in questo caso ho usato volentieri Expedia, che spesso non conviene per pacchetti in Europa con compagnie low cost.
Successivamente ho prenotato i voli interni con AirAsia, giá usata l’anno scorso per andare in Australia da Taipei. In questo caso, essendo appunto una compagnia low cost, ho preferito prenotare direttamente nel sito di AirAsia, aggiungendo un pasto ed una valigia in stiva a testa e pagando 75 euro a testa, da Bangkok a Phuket e ritorno.
CPH Aiport 

- HOTEL

Per gli hotel, ho usato principalmente Hotels.com, perché hanno un fidelity programm che prevede che dopo 10 notti te ne viene abbonata una (accumulabili nei diversi viaggi) e ancora Expedia, che mi aveva avvisata via mail di alcuni sconti. In questo modo, quando sono tornata mi sono trovata quasi 4000 punti Expedia (ancora non so a quanto sconto corrisponderà, probabilmente molto poco) e una notte gratuita per il prossimo viaggio! Gli hotel/b&b che ho trovato erano semplici ma economici, per una media di 15/20 euro a notte.
- TOUR 
Durante il mese di dicembre, il sito della compagnia aerea Norwegian ha fatto il calendario dell’avvento dando sconti per i diversi siti partner. Così ho trovato un’ottima promozione per il sito Get Your Guide, nel quale si possono trovare diversi tour in tutto il mondo. Inoltre, ho cercato su Google dei free walking tour, che di solito sono molto diffusi in Europa, e ne ho trovato uno molto interessante, pagando solo un contributo di 3 euro a testa.

Diamo il via all’avventura allora, siete pronti?

Arriviamo al Suvarnabhumi airport alle 6 di sera e ci avviamo al controllo dei passaporti, dove dobbiamo presentare un foglio precedentemente compilato con i dati personali e di viaggio. Il modulo è diviso in due parti, e la parte più piccola è da consegnare al ritorno, quando si uscirá dal paese. Ci avviamo al piano terra, dove troviamo facilmente la fila per i taxi, con tanto di bigliettino con il numero (come al banco alimentari al supermercato). Viaggiando in quattro, con quattro valigie grandi, ci serve un piccolo van, che comunque ci costa poco meno di 5 euro a testa.
Arriviamo in centro in 40 minuti, ed il nostro ostello con camera privata ci aspetta a Pratunam, una zona molto vicina al centro e, come scopriamo praticamente subito, con un bel mercato notturno con diversi stand di street food. Ed è così che proviamo il nostro primo Pad Thai, delizioso ed economico (due euro al piatto!!!).
Il mio primo pad thai a Pratunam, amore al primo assaggio

Il resto del gruppo poi si concede il primo massaggio ai piedi, in un centro molto carino vicino al nostro ostello, ma io cedo alla stanchezza e vado a letto.

Il giorno dopo è parecchio pesante, infatti. Sveglia alle 5:45 e Uber che ci aspetta fuori casa per portarci al punto di ritrovo per il nostro tour. Si va ad Ayutthaya, la precedente capitale del regno thailandese. Nel nostro tour ci sono tre birmani, due brasiliani ed un altro italiano, e la guida è un thailandese completamente fuori di testa, che già in macchina ci racconta un po’ di storia della città che andremo poi a visitare, piena di templi e di pezzi di storia da visitare.

Il primo posto che abbiamo visitato è stato il Palazzo reale Bang Pa-Li, detto anche Summer Palace, che è stato la residenza estiva dei re thailandesi. Costruito inizialmente nel 1632, ma rinnovato attorno al 1872, si trova vicino al fiume Chao Phraya e nella provincia di Ayutthaya.

Il padiglione nel parco di Bang Pa-Li

La torre di Ho Withum Thasana

Nell’enorme parco si trovano diverse costruzioni, tra cui la residenza reale estiva, la torre Ho Withun Thasana, il palazzo reale con la sala del trono e uno splendido padiglione in mezzo al lago. L’ingresso costa sui 3 euro e dà la possibilità di girare in lungo e in largo il parco e vedere gli edifici di diversi stili, dal cinese, al tradizionale thai ai più europeggianti. In questa attrazione come in molte altre in Thailandia, è obbligatorio coprire gambe e spalle (c’è un negozio molto economico all’entrata dove prendere tipici pantaloni con elefanti e parei).

La seconda tappa del nostro tour è raggiungibile via fiume, quindi ci mettiamo i salvagenti e saliamo sulla (poco stabile) barca che ci porta ad Ho Rattanachai, dove troviamo Wat Phanan Choeng, tempio costruito nel 1324 ed al cui interno si trova un enorme Buddha seduto, alto 19 metri.

Buddha seduto di Wat Phanan Choeng
Questo è l’unico tempio rimasto intatto durante le numerose lotte tra Thailandia e Birmania, quando ancora Ayutthaya era capitale dell’impero. Successivamente, ci dirigiamo con il piccolo bus al pezzo grosso del nostro tour, il tempio Wat Yai Chai Mongkhon, scenario di numerose battaglie e, per questo, si parla piú di resti che di tempio in sé. Una delle battaglie piú spettacolari è avvenuta nel 1592, quando il re siamese Naresuan ha sconfitto ed ucciso il re birmano, in una spettacolare lotta sopra degli ELEFANTI (la guida orgogliosa ci ha mostrato pure dei trailer di film tratti da questa storia).

Wat Yai Chai Mongkhon

Buddha sdraiato al Wat Yai Chai Mongkhon

Il tour ci porta all’Elephant Palace & Royal Kraal, tappa della quale non eravamo informati. Nel nostro gruppo, avevamo deciso di evitare posti dove gli elefanti venivano trattati crudelmente e di visitare centri di riabilitazione o parchi naturali dove gli animali non venivano maltrattati, ma, essendo ormai nel posto, abbiamo deciso di limitarci a dar loro da mangiare e a farci delle foto vicino a loro (ed anche nell’atto stesso di farci le foto vicino all’elefante, purtroppo, ci siamo resi conto che gli erano state insegnate, e sicuramente non gentilmente, 3 pose da fare per i turisti).

Elefante goloso!

Da lí siamo partiti per l’ultima tappa, che consisteva nelle rovine di un altro tempio, il Wat Mahathat, distrutto durante l’invasione dei birmani nel 1767, che distrussero e mutilarono parte delle rappresentazioni di Buddha presenti nel tempio. Una delle teste dei Buddha decapitati rimase a terra a lungo, finché non crebbe assieme ad un albero, rimanendo incastrata alle radici. Ed ecco com’é ora:

Wat Mahathat

Anche se questa dovrebbe essere l’attrazione principale del tempio, io ho trovato meraviglioso tutto il resto, cercando di immaginare come sarebbe stato ora (immenso di sicuro) se non fosse stato distrutto dai birmani piú di 300 anni fa.
Il nostro tour si conclude con un veloce pranzo a buffet ed i 40 minuti di macchina verso Bangkok. Tornati in cittá, ci rinfreschiamo un po’ ed andiamo fuori per aperitivo/cena. Avevo letto di un buon cocktail bar in uno dei quartieri con un’attiva vita notturna, ma non veniamo accettati perché il bar aveva un dress code particolare. Ero consapevole delle regole di alcuni locali, ma non avevo considerato che potesse capitare anche in un semplice cocktail bar: ebbene sí, i ragazzi devono portare pantaloni lunghi e camicia/polo e le ragazze vestito o comunque abbigliamento un po’ fancy.
Ci dirigiamo allora all’Holiday Inn di fronte, nel quale troviamo Hari’s Bar, con happy hour fino alle 20. Beviamo dei deliziosi cocktail e troviamo anche un posticino molto carino, CRAFT, per dei buoni hamburger con i quali cenare. Beviamo un altro buon cocktail al Belle’s Room (tutti i posti erano del complesso dell’Holiday Inn Silom, molto conveniente). Verso le 23, ci avviamo in tuc tuc (in quattro ci si sta a mala pena, sappiatelo) al Patpong Night Market, dove vogliamo solo dare un’occhiatina. La famosa occhiatina finisce tre ore e svariati Blue Lagoon dopo, quando un Uber ci riporta all’ostello.

Il nostro gruppo al Patpong night market

Il giorno dopo, infatti, ci aspetta un’altra levataccia per partecipare al free walking tour di SiamRise Travel, per il quale abbiamo pagato anticipatamente l’immensa cifra di 3 euro a testa (come mancia per le guide, entrata al tempio e visita ad una comunitá di artigiani). Non si puó dire che il risveglio sia stato facile, ed arriviamo in ritardo al punto di ritrovo, ma per fortuna il gruppo ci ha aspettato.
Appena arriviamo, facciamo una “splendida” foto di gruppo (cosa non gradita, viste le nostre condizioni) e camminiamo verso il molo piú vicino, dove prendiamo una barca veloce (ed è davvero veloce) per che ci porterá vicino al The Golden Mount, al di sopra del quale si vede nettamente lo splendido tempio di Wat Saket.
Promemoria per noi: evitare di prendere la barca dopo la nottata trascorsa ED andare a visitare un tempio che richiedere la scalata di 344 gradini MENTRE un monaco prega all’altoparlante.
Dal tempio, la visuale sopra la cittá é semplicemente stupenda. Eccola:

Vista su Bangkok da The Goulden Mount

Dopo essere sopravvissuti alla scalata, alla visita, al monaco all’altoparlante ed al suono ripetuto del gong, torniamo sulla terraferma e ci dirigiamo alla comunitá di artigiani, chiamata Ban Batt o Monk Bowl Village.
Altro promemoria: visitare una comunitá di artigiani che sbattono martelli su metallo non è indicato a delle situazioni di disagio come quella che stavamo vivendo.
Il villaggio é davvero molto piccolo e povero, ed ogni attivitá gira attorno alla creazione di queste ciotole in metallo: dall’entrata del villaggio fino alla fine possiamo assistere a tutta la linea di produzione. Chi salda i pezzi di metallo, chi appiana la superficie per renderla liscia, chi abbellisce le ciotole con diversi colori e motivi.

Un artigiano del Monk Bowl Village

Proseguiamo il nostro breve tour sotto un sole che si è liberato dalle nuvole e rende la camminata ancora piú complicata. Finiamo il tour in un luogo piú silenzioso, il Wat Ratchanatdaram, parte del quale era peró coperta per ristrutturazione.
La nostra lunghissima mattinata finisce cosí, e decidiamo che ci meritiamo un buon massaggio vicino a casa, ma sbagliamo e chiediamo un thai massage.
Ultimo promemoria: a meno che non ti piaccia venire malmenato, il thai massage è una cattiva idea.

Dopo essere stati quasi picchiati durante il nostro “massaggio”, ci dirigiamo all’aeroporto Don Mueang, a nord di Bangkok, dove prendiamo il volo per Phuket International Airport.
E cosí vi lascio per il prossimo blog, dove vi racconteró il resto dell’avventura, che prosegue verso Phi phi Islands, Patong e finisce di nuovo nella splendida Bangkok!

VOLIAMO A PHUKET, A PRESTO!


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